Tiruvanamalai.
Dopo qualche giorno di relax ad Auroville oggi mercoledì dedichiamo la giornata ad un’altra visita.
Ci organizziamo con Franco per visitare la città di Tiruvannamalai, dove sono presenti due luoghi importanti.
Il tempio indù rigorosamente in stile Tamil e l’ashram fondato da Sri Ramana Maharshi.
Il viaggio si rivela essere meno faticoso delle altre volte, il taxi percorre addirittura un’autostrada per circa 80km dove ci sono le doppie corsie, la strada asfaltata e’ senza buche ne’ tuc tuc ne’ mucche, una vera libidine...
In due ore e trenta siamo in città e ci dirigiamo direttamente all’ingresso del Tempio dove svetta il ‘solito’ gorupa maestoso e imponente, stavolta completamente bianco.
Subito dopo all’interno a presidiare la parte più sacra del tempio c'è la colonna dorata del lingam e il toro (i simboli di Shiva per chi non si ricorda...) E poi tantissimi gruppi di pellegrini, famiglie, donne e uomini vestiti in maniera particolare. Io e Franco non sappiamo dove guardare anche perché veniamo di nuovo ‘assaliti’ dai locali con richieste più o meno delicate di fare parte dei loro selfie. Noi stiamo al gioco consapevoli che i nostri visi finiranno salvati, negli album fotografici digitali di alcuni cellulari indiani...
La visita a questo Tempio è particolare in quanto all’interno è obbligatorio seguire un percorso guidato e delimitato con transenne in metallo, perciò finiamo davanti allo scrigno che contiene la statua della divinità senza capire bene cosa dobbiamo fare o cosa si aspettano da noi.
In cambio di una corona di fiori freschi che avevamo comprato all’ingresso, seguendo il suggerimento dell’autista, il ‘sacerdote’ ci fissa in fronte della polvere di colore bianco, ci omologhiamo ai devoti, abbiamo il terzo occhio anche noi.
L’atmosfera è davvero strana, le persone si muovono incessantemente da una parte all’altra. C’è da dire che nei templi induisti non c’è un momento di raccoglimento univoco, ognuno può recarsi per la devozione e la preghiera in maniera autonoma. È anche per questo che ci troviamo un po’ spaesati. Qui non siamo in un museo ne’ in una chiesa.
Decidiamo che è il caso di uscire così prima di pranzo effettuiamo la visita all’Ashram che dicevo all’inizio. Visiteremo un ashram anche a Pondicherry, quello fondato da Sri Aurobindo.
Possiamo considerare l’ashram come un piccolo monastero per trovare un paragone con i nostri schemi. È un luogo dove si può pregare, essere ospitati per dormire a prezzi irrisori (sempre per i nostri standard) e trovare la spiritualità che si va cercando, sempre se la si sta cercando. Quello dove siamo oggi è tenuto molto bene, non tanto grande, all’interno si avverte subito una grande pace soprattutto rispetto alla confusione onnipresente in strada.
In questo ashram è vissuto ed è morto un importante saggio tal Ramana Maharshi che all’età di 16 anni durante un’esperienza di morte ha avuto la sua visione e per tutta la vita ha praticato la vita del sadhu praticando yoga meditazione e digiuni. È una figura molto venerata qui, c’è un percorso da fare a piedi proprio dietro all’Ashram per raggiungere la grotta dove Ramana ha capito il senso della vita.
Ramana ha lasciato il corpo (così si dice qui) in aprile del 1950 raggiungendo il Nirvana. Cioè è riuscito a interrompere il ciclo di morte e rinascita che ognuno di noi secondo la visione induista e buddista della vita è destinato a percorrere. Per evitare di raggiungere anche io il mio punto di non ritorno, interrompo qui l’articolo, suggerendovi di dare un’occhiata alla foto del Tempio visitato in mattinata
Dalla foto direi un bellissimo luogo il tempio bianco con tutte quelle persone vestite di rosso..... veramente suggestivo .
RispondiEliminaPiacerebbe anche a te Daria ne sono sicura. Un abbraccio colorato a te
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