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Visualizzazione dei post da ottobre, 2016

Ritorno a Pechino

22 ottobre Come tutte le cose anche il ns viaggio volge al termine. Oggi rientriamo a Pechino con un volo interno da Dunhuang. Domani si rientra in Italia, impiegheremo circa 11 ore e trenta di volo. A questo punto diventa inevitabile ripensare a tutto ciò che abbiamo visto. Ognuno di noi riprenderà la sua vita quotidiana, consapevole di avere qualcosa in più dentro di se'. A me non rimane che ringraziare i miei compagni di viaggio, l'agenzia italiana ProViaggi che ha organizzato, anche stavolta, nel migliore dei modi, un viaggio fuori dalle rotte consuete. Ma soprattutto la guida cinese, Chen che ci ha portato in giro e che ha saputo trasmetterci un ampio sguardo sul suo paese ma anche rispetto per la cultura e civiltà cinese. Tutto si è svolto al meglio, senza nessun intoppo. Naturalmente è anche merito del ns tour leader preferito, Gian Carlo che da anni ci porta in giro in tutto il mondo, in posti lontani, facendo crescere dentro di noi la consapevolezza di essere citta

La meraviglia delle Grotte di Mogao

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21 ottobre Oggi la mattinata  è dedicata alla visita delle Grotte di Mogao. Si tratta di una serie di grotte (ben 492 oggi) ricavate su una parete di roccia molto lunga, e alta qualche metro. In ogni grotta sono presenti statue di Buddha e Boddisattwa, ma la cosa più stupefacente sono i decori presenti alle pareti e nei soffitti. Veri e propri affreschi, fatti con uno stile delicato e colori tenui, che rendono il tutto notevole da un punto di vista estetico. I colori furono ottenuti da pietre come i lapislazzuli per ottenere l'azzurro, la malachite per il verde, il cinabro per il rosso. Si tratta di opere d'arte che hanno attenuto la protezione dell'Unesco, perciò la visita è fattibile solo con l'ausilio di una guida autorizzata che fornisce le informazioni del caso. All'interno non è possibile scattare fotografie, vi mostro la foto della parte centrale delle grotte con la mia amica di viaggio: Le grotte furono costruite a partire dal 366 dopo Cristo, nel periodo in

JIAYUGUAN e la Grande Muraglia

19 ottobre Dopo lo stupure delle montagne arcobaleno pensiamo che sarà difficile trovare un altro luogo in questo viaggio che possa raggiungere livelli così alti di bellezza. Ma il viaggio va avanti e noi con lui. Il programma di oggi prevede la visita delle tombe delle dinastie Wei e Jin risalenti al III e al V secolo dopo Cristo. Visitiamo le tombe che si trovano a circa 10 metri sottoterra, sono tre stanze vuote con il soffitto a volta. Interessanti alle pareti alcuni dipinti murali ben conservati che rappresentano scene di vita quotidiana, come la preparazione del tè e la raccolta delle foglie del gelso. Nel pomeriggio visitiamo il forte di Jiayuguan, che rappresenta dal punto di vista storico un luogo unico. Qui durante la dinastia Ming nel 1372 venne costruito un baluardo a difesa dell'impero, collegandolo al tratto della Grande Muraglia. Questo è il punto più a ovest della costruzione pensata e realizzata dall'uomo, visibile addirittura dalla luna... Inoltre Jiayuguan er

Arrivo a Dunhuang

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20 ottobre Abbiamo ripreso il viaggio sempre verso ovest. Oggi percorriamo circa 400 km su strada asfaltata che ci portano alla città di Dunhuang. L'ultima tappa del ns viaggio nella regione del Gansu. Dunhuang è una città di circa 200 mila abitanti, per i cinesi è piccola ma per noi è decisamente a misura d'uomo. Il nome deriva da due termini:  dun che sta per grande, e huang che significa prosperoso. Qui si sono succedute ben 4 culture diverse, la greca, quella indiana, quella musulmana e infine quella cinese che hanno creato un mix originale. La città è girabile a piedi in tutta tranquillità e restando qui due notti possiamo anche dedicarci a qualche acquisto madeinchina ... Appena arrivati nel primo pomeriggio visitiamo la zona di deserto che costeggia la città. A piedi è possibile raggiungere un vero e proprio parco di attrazioni basato sulle dune del deserto, che non sono finte... Ecco una veduta del lago della luna crescente.   Aggiungo una foto della città di notte, p

Danxia, le montagne arcobaleno

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17 e 18 ottobre Danxia in cinese significa 'fenomeno rosso'. Noi occidentali invece le chiamiamo 'montagne arcobaleno'. Si tratta di un parco, visitabile a piedi dove lo spettacolo è rappresentato dalla natura in tutta la sua potenza e capacità di stupire. Noi l'abbiamo visitato per una giornata e mezzo. È molto vasto e ben organizzato. In questo caso i cinesi hanno saputo gestire bene questa immensa risorsa naturale, creando dei percorsi pedonali che non impattano per niente il paesaggio. Per raggiungere i punti più salienti, hanno creato delle vere e proprie piattaforme raggiungibili con autobus interni che percorrono strade lastricate. Si ha proprio l'impressione che si stiano preparando a ricevere masse di turisti notevoli. Per ora i visitatori sono cinesi, di occidentali ci siamo noi 22 del gruppoGianca e un altro gruppetto di israeliani. Tutte le persone che incontriamo hanno gli occhi a mandorla e risultano essere estremamente incuriosite dalla nostra pre

Mati Si, il tempio dello zoccolo di cavallo.

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16 ottobre Dopo la mega giornata trascorsa in pieno deserto, ci siamo trasferiti in serata nella città di Alayanshaqui, meta intermedia prima di arrivare alla città di Zhangye'. Qui rimarremo tre notti, ciò ci consente di riprendere un po' fiato dopo tutti i trasferimenti in pullman effettuati finora. Siamo ritornati nella regione del Gansu. La prima visita che facciamo è di nuovo ad un sito buddista, posizionato a 2600 metri. Il sito consiste in una serie di grotte ricavate lungo una parete rocciosa, nella quale è possibile salire attraverso un percorso fatto di gradini ricavati nella roccia. Le grotte che risalgono al V secolo dopo cristo, contengono delle figure di Buddha di più recente fattura.  Questa è la veduta da una delle nicchie: Il nome del sito deriva dal ritrovamento in una delle grotte posta alla base della parete rocciosa, di un'orma di zoccolo di cavallo. In serata rientriamo a Zhangye' e abbiamo tempo dopo cena di fare due  passi a piedi nei dintorni de

'Jeep cinesi e autisti mongoli'

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15 ottobre Trascorriamo l'intera giornata tra le dune del deserto. Finalmente diamo pieno significato alla frase sibillina riportata nel programma del viaggio per questa giornata:  ci sposteremo con 'jeep cinesi guidate da autisti mongoli'... Le jeep cinesi in realtà sono degli efficienti Toyota 4x4 che fanno il loro lavoro su e giù per le dune mentre gli autisti, in effetti sono dei ragazzotti di etnia mongola che non parlano una parola di inglese. Quindi il dialogo si riduce a brevi interlucuzioni, tipo 'stop' 'ok' e 'go'. Il contesto è stupendo, caratteristica di questo luogo è l'immensità, ovunque si guarda si vede solo sabbia. Il deserto è ampio 40.000 km quadrati. Le sue dune possono arrivare fino a 500 metri di altezza, più di un grattacielo di New York... E poi ogni tanto ci sono dei laghi, di acqua salata che conferiscono alle foto il giusto tocco per renderle originali... Giudicate voi:

Verso il deserto Badain Jaran.

14 ottobre Oggi giornata di trasferimento. Dalla città di Lanzhou ci spostiamo verso la città di Wuwei, che si trova più a nord. E nel pomeriggio proseguiamo per entrare nella zona di deserto denominato Badain Jaran, nella regione della Mongolia Interna (sempre di Cina si tratta). Il deserto che vedremo e' il terzo più esteso al mondo, dopo quello del Sahara, in Africa e quello cinese di Tacla Macan, più a ovest. In pratica nella giornata di oggi facciamo quasi 600 km di pullman, divisi dal pranzo e dalla visita alla città di Wuwei. A Wuwei si può visitare il tempio di Confucio e una tomba sotterranea, dove furono ritrovate una serie di statuette di bronzo. Le statuette oggi sono conservate in un museo, nel sito e' possibile rendersi conto dell'originario ritrovamento visitando la tomba sotterranea. Una delle statuette ritrovate rappresenta un cavallo posizionato con una delle zampe, sopra un uccello, da qui la denominazione di tutto il sito di 'cavallo volante'. Qu

Monastero di Labrang

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Oggi, giovedì 13 ottobre, visitiamo nella mattinata il monastero di Labrang, che si trova nella città di Xiahe. Questo monastero rappresenta uno dei luoghi più importanti del buddismo tibetano, assieme a quelli presenti a Lhasa, in Tibet. Perciò e' per me una delle mete più interessanti di questo viaggio, assolutamente da vedere. Visitiamo l'interno con un monaco che ci fa da guida, ciò ci consente di entrare negli edifici dove si svolge la vita dei monaci, fatta essenzialmente di studio e preghiera. Il monastero non è separato fisicamente dalla città ma vi si accede liberamente camminando nelle sue vie. È come muoversi tra le strade di una vera e propria città... E si arriva alle zone principali in tutta tranquillita'. L'esterno dell'area del monastero e' occupata da un percorso che seguono i pellegrini per devozione, formato da una fila interminabile di ruote delle preghiere. L'atmosfera che si respira e' di forte devozione, che genera immediatamente r

Grotte di Bin Lin Si

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Oggi per me è iniziato davvero il viaggio. Siamo stati a BingLing Si, che tradotto letteralmente significa il tempio dalle mille grotte. Si trova distante dalla città di Lanzhou (dove siamo atterrati in aereo la mattina alle 9.30) un paio d'ore di pullman ed è un sito raggiungibile solo via acqua. Bisogna prendere un mezzo sul fiume giallo x circa 20 minuti. E poi con una camminata di mezz'oretta si raggiunge il sito che definire magnifico e' riduttivo. Durante le dinastie cinesi sono state ricavate nella roccia un numero imprecisato di statue di varie dimensioni del Buddha, che tra l'altro rappresentano per ogni epoca storica diversa anche l'evoluzione della religione e del concetto filosofico alla base della visione buddista della vita. È molto interessante e soprattutto speciale, pensando al tempo trascorso e al fatto che tutto si è conservato intatto. Di seguito la foto mia e di Franca davanti al Buddha Maitreya, il Buddha del futuro. La statua e' alta 27 me

All around Pechino

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Due giornate intere a disposizione per vedere Pechino, la capitale del nord. Questo significa, il nome in cinese, Beijing. Divenne capitale durante il periodo di dominio dell'etnia mongola Dadu, intorno al 1300. In questi due giorni il gruppo si separa, dato che alcuni di noi hanno già visto questa città, l'agenzia propone un giro alternativo rispetto al classico programma di visita. Io assieme ad altri visitiamo il villaggio di Gubei, la collina di carbone, il tempio di Confucio e il tempio del Lama, il quartiere 798. In serata del primo giorno ci ritroviamo con l'altro gruppo nella piazza della città olimpica, inaugurata nell'agosto 2008, quando si svolsero a Pechino le olimpiadi.  Ecco qualche scatto: Che dire di Pechino. E' una città immensa, quasi 21 milioni di abitanti. Ha 6 anelli di quella che noi chiamiamo 'tangenziale', per dare un'idea, l'anello più esterno rispetto al centro e' lungo quasi 300 km... L'inquinamento atmosferico qui

La Cina è vicina!

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le regioni cinesi Eccoci pronti per una nuova avventura di viaggio. Stavolta il GruppoGianca ha scelto di tornare in Cina, nella regione del Gansu. Luogo misterioso ai più, e forse anche decisamente sconosciuto, ma che in realtà promette mete interessanti e piene di fascino. Se si prova ad inserire la definizione di 'montagne arcobaleno gansu' in google, è possibile trovare una delle motivazioni che ci hanno portato a scegliere la meta cinese. Potremo testimoniare se i colori visti dal vivo risultano davvero così nitidi e sgargianti... Ma in realtà questa regione della Cina è importante per tanti altri elementi, storici, culturali e religiosi. Qui sono conservati fra i più importanti monumenti della religione buddista; il Monastero di Labrang, dove vivono monaci dediti allo studio della religione buddista, è secondo come importanza solo a quelli presenti nella città di Lahsa, la capitale del Tibet e cuore di questa religione. Dal punto di vista storico invece la r