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Rientro a Milano

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2 novembre mattina presto Il viaggio è davvero finito, siamo in areoporto a Dubai in attesa del volo che ci porterà diretti a Milano Malpensa. Abbiamo lasciato l’altra parte del mondo già da ieri, chiuso le valigie, salutato e ringraziato la guida locale Giuseppe. Il nostro bilancio è positivo, più che positivo. Abbiamo percorso tra l’isola del nord e quella del sud quasi 5.000 km su strada. Sono stati 15 giorni super intensi, non so dire quante foto abbiamo scattato  noi tutti, ma data l’alta propensione di ognuno di noi allo scatto considero che siano state fatte una media 2000 foto a testa. Noi siamo in 20, parliamo di almeno 40 mila immagini prodotte sulla Nuova Zelanda. D’altronde qualcuno ci ha anche definito ‘gli schiaccia bottoni’ non per niente... New Zealand Map

Queenstown

31 ottobre e 1 novembre Stiamo due notti a Queenstown, si rivela essere fin dai primi momenti la città più easy e cool della Nuova Zelanda. Tra le città che abbiamo visitato, in tutto tre, la preferisco rispetto ad Auckland e Wellington. È di fatto un luogo proteso verso il divertimento, dove c’è la possibilità di fare un enorme varietà di attività sportive all’aria aperta, sfruttando la presenza del lago Wakatipo, rispetto al quale si è sviluppata tutt’intorno. Esteticamente è perfetta, non tanto grande, il centro è percorribile a piedi, così come è possibile fare passeggiate rilassanti lungo il lago. Lo skyline che vi propongo più sotto è scattato dal punto panoramico La Gondola che si raggiunge in funivia. La città è circondata da alcune montagne denominate i Remarkable che consentono nella stagione invernale di praticare anche lo sci. skyline di Queenstown La zona del porticciolo sul lago è tutto un pullulare di locali, ristoranti, pub e bar, che offrono le cucine

Sempre più a sud!

30 ottobre Altra giornata di trasferimento. Proseguiamo il viaggio verso sud, sempre lungo l'highway n. 6. Stasera dormiamo a Queenstown, la terza città che vediamo della Nuova Zelanda. Restiamo due notti e sarà di fatto l’ultima tappa del nostro viaggio. Essendo già in zona prima di metterci in viaggio andiamo a visitare anche un altro ghiacciaio, il Fox Glacier. La strada prosegue per la prima parte costeggiando l'oceano, selvaggio e super affascinante: Gianca's group on the road Proseguiamo fino a Haast, il punto in cui la statale gira verso l'interno e collega la West Coast e la regione interna del Central Otago. Si pensa che il primo europeo ad attraversare questa zona sia stato Julius von Haast, un geologo tedesco, nel 1863. La cittadina deve il suo nome proprio a questo personaggio. Dunque il paesaggio torna a cambiare, saliamo sulla catena delle Alpi del sud, non prima di avere fatto una pausa pranzo a base di 'bianchetti' e uova: white bait sand

Franz Joseph Glacier

29 ottobre Oggi giornata dedicata alla visita del ghiacciaio Franz Joseph.  Ci spostiamo sempre a sud lungo la statale 6.  I paesi che attraversiamo sono stati fondati al tempo della corsa all’oro.  Qui i pionieri arrivarono dalla madre patria, la Gran Bretagna, per trovare fortuna.  Si narra di pepite d’oro che venivano trovate lungo il corso dei fiumi.  Oggi di tutto questo sono rimasti piccoli agglomerati urbani con qualche reperto storico in giro. Noi ci fermiamo in alcuni di questi paesi per le ns pause tecniche. A me sembra sempre che stia per uscire lo sceriffo dal saloon e il bandito dalla banca con il fazzoletto tirato sul viso. Le mie reminiscenze sui film western saltano tutte alla mente.  La struttura dei paesi è semplice, strada asfaltata centrale, una banca, un distributore di carburante che fa anche da vendita di alimentari e bar, qualche casetta di legno ad un piano con le finestre ampie e poco altro. Non  nascondo che mi sembra di essere in un film, d

Lungo la West Coast

28 ottobre Iniziamo la giornata dalla spiaggia di Nelson, in questa stagione completamente libera e per questo decisamente affascinante.  Nelson Beach Oggi ci aspetta un’altra grande tappa on the road. Percorriamo infatti la costa ovest dell’isola del sud, raggiungendo Hotikika, superando la distanza di oltre 600 km. La prima parte del viaggio si svolge nell’interno costeggiando il tratto del fiume Buller fino alla costa.  Da oggi i paesi diventano minuscoli. Bisogna pianificare bene dove fare soste per i bagni e il caffè, dato che possono passare molti km prima di incrociare un centro abitato. La seconda parte del viaggio invece la percorriamo fiancheggiando la costa dell’oceano pacifico che qui si chiama Mar di Tasmania (richiamando sempre il nome dell’esploratore Abel Tasman) in sostanza dall’altra parte del mare c’è l’Australia. Qui invece, ci siamo noi, la strada, la costa e l’oceano.  È appagante guardare l’orizzonte, vedere le onde immense dell’oceano, qualche

Abel Tasman National Park

27 ottobre Ieri abbiamo lasciato l’isola del nord, attraversando lo stretto di Cook con il ferry. La traversata della durata di circa tre ore, ci ha dato modo di fare un primo piccolo bilancio del nostro viaggio, dato che con l’arrivo sull’isola del sud si volta decisamente pagina. A sud al contrario del nostro emisfero, fa più freddo, ci aspettano paesaggi di montagna ma anche tanto mare e natura se possibile ancora più selvaggia. L’isola è abitata da circa un milione di persone, considerando che il totale dei neozelandesi si aggira intorno ai 4,6 milioni, e’ veramente poco. Stretto di Cook La traversata dello stretto che separa le due isole ci porta a Picton il primo porto accessibile dell’isola del sud. Si tratta di un paese minuscolo, che dispone di una marina molto ben attrezzata e rifornita di panfili e imbarcazioni di tutto rispetto. È una tappa intermedia che serve da tramite per arrivare a Nelson, città ben più grande e vicina all’attrazione naturalistica principale del

Wellington, a sud dell’isola del nord

26 ottobre Capitale della Nuova Zelanda, Wellington è sede del Parlamento e del Governo neozelandese. Si trova giù in fondo all’isola del nord, in posizione centrale rispetto al paese intero. Tra Wellington e Auckland c’è rivalità forse come accade in Italia, tra Roma e Milano. A Wellington restiamo una notte giusto il tempo di visitare le cose principali per poi ripartire attraversando lo stretto di Cook che separa le due isole. Con l’arrivo a Wellington finisce la prima parte del viaggio. Da domani saremo nell’isola del sud, cambieranno paesaggi e farà più freschino e soprattutto in giro ci sarà ancora meno gente. Il viaggio per arrivare a Wellington lo facciamo il giorno 25 partendo da Taupo. Percorriamo con varie soste fotografiche e non una distanza di circa 380 kilometri. In sostanza attraversiamo tutta la parte sud dell’isola del nord, potendo vedere come varia il paesaggio dal parco nazionale di Tongariro a città come Bulls, Levin che sembrano essere grandi autogrill pe

Bungee Jumping a Taupo

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24 ottobre È capitata una cosa nuova al lago Taupo. Il viaggio costituisce già in se un’esperienza nuova, un andare verso l’ignoto, consapevoli di farlo. Arrivati a Taupo nel primo pomeriggio, visto il lago e data un’occhiata al paese, avevamo un po’ di tempo a disposizione prima dell’arrivo all’hotel. Con Antonella la tour leader che ci accompagna in questo viaggio, ci siamo guardate negli occhi e ci siamo dette: si lo facciamo! Ebbene, abbiamo fatto un salto di 47 metri sul lago lanciandoci a testa in giù, legate alle caviglie con un elastico gigante che quando arrivi in basso, a pochi metri dalla superficie del lago si ritira e ti fa saltare tre volte dal basso all’alto. Che avventura, che botta di adrenalina!! Abbiamo visto il mondo capovolto, tra l’altro essendo già agli antipodi rispetto a casa nostra. Questo è senz’altro il posto giusto per fare questa esperienza, che era la prima volta per entrambe. In Nuova Zelanda una parte consistente del tipo di offerta turistica sono

Laghi, vulcani e geyser

24 - 25 ottobre La zona centrale dell’isola del nord è dominata dalla forza della natura. Qui sono accaduti episodi sismici e tellurici talmente intensi tanto da determinare un vero e proprio cambiamento ambientale.  Esistono tutt’ora vulcani attivi.  A Rotorua c’è il geyser più alto al mondo, il  Pohutu (grande spruzzo dalla lingua maori) che emana getti di acqua bollente alti fino a 30 metri e fino 20 volte al giorno. Il geyser Pohutu a Rotorua Dall’eruzione del vulcano Tarawera nel 1886 si è formata la valle vulcanica del Waimangu (acque scure), un’esplosione di geyser e acque che tuttora scorrono bollenti,  che danno al paesaggio colori unici e particolari.  Ecco il cratere dell’inferno: Cratere dell’inferno a Waimangu Vulcanic Valley A Taupo c’è il lago più grande della Nuova Zelanda. Attraversiamo il Tongariro National Park, che è patrimonio dell’Unesco. Il Tongariro è un vulcano alto circa 1900 metri che insieme ad altri due vulcani costituisce un comple

Una lunga nuvola bianca

23 - 24 ottobre 2017 Il nome della Nuova Zelanda attribuito dai maori è Aotearoa. Si racconta che quando l’esploratore maori Kupe approdò con la sua canoa lungo le coste occidentali dell’isola del nord, intorno al 900, procedendo dalla Polinesia, sua moglie pronunciò la frase ‘Ao tea roa’ che significa una lunga nuvola bianca. Ciò testimonia che è stato il cielo pieno di nuvole a colpire i maori. Così accade anche oggi a noi visitatori occidentali. Il cielo della Nuova Zelanda è veramente speciale, le nuvole scorrono veloci, i cieli sono azzurri, l’aria è tersa e pulita. A Rotorua il centro culturale dei maori, è possibile approfondire e capire le caratteristiche di questa etnia. Noi lo facciamo visitando un centro culturale gestito direttamente dai maori e partecipando al banchetto serale con annesso spettacolo tradizionale. La danza senz’altro più famosa è quella che fanno anche gli All Black (la squadra nazionale di rugby della Nuova Zelanda)  prima di ogni partita di rugby.

Hobbiton the movie set

22 ottobre 2017 Giornata di trasferimento. Iniziamo il viaggio verso sud. Quasi tutta la giornata la passiamo sul pullman, il tempo non è il massimo. Troviamo pioggia  a Auckland ma il nostro obiettivo oggi è quello di fare più di 400 km per raggiungere Rotorua, che si trova nella parte centrale dell’isola del nord. La parte più sorprendente della giornata è senz’altro la visita al set del film ‘il signore degli anelli’. Tutta la trilogia dei film tratti dai romanzi di Tolkien è stata girata qui in Nuova Zelanda in una fattoria privata vicino alla località di Matamata. Ci raccontano che il regista quando ha avuto l’idea di girare un film sui libri di Tolkien ha individuato questa zona come perfetta per ambientare le scene dove rappresentare le case degli Hobbit. Il giro che facciamo è super organizzato con tanto di testimonianza registrata degli attori, del regista, che non si sarebbero mai immaginati una tale risonanza a livello mondiale. Ecco qualche foto scattata a Hobbiton,

Bay of Islands.

20 21 ottobre 2017 Siamo saliti verso nord lasciando Auckland, diretti verso una delle zone più rinomate dell’Isola del Nord. Noi dormiamo a Paihia proprio di fronte al mare. I paesi che attraversiamo sono per lo più piccoli e assomigliano alla versione evoluta delle città del far west americano. Non ci sono il saloon e lo sceriffo, ma le tavole calde, alcuni negozi di base e soprattutto tanta tanta tranquillità. Arrivati a Bay of Islands continuiamo a percepire un’atmosfera ovattata, dove nessuno è arrabbiato tutti sorridono e salutano gentili, le auto si fermano per fare passare i pedoni, e domina un silenzio sorprendente. questi un paio di panorami proprio di fronte al nostro hotel: Paihia Bay of Islands Tramonto a Bay of Islands Oltre a godere di questi splendidi paesaggi qui è possibile approfondire un momento storico fondamentale per la nascita della nazione della Nuova Zelanda. Nel 1840 è stato Firmato il Trattato di Waitangi (proprio vicino al nostro albergo

Auckland, la città delle vele.

18 e 19 ottobre 2017 Siamo a Auckland la città più importante della Nuova Zelanda. Girando a piedi nei dintorni del nostro hotel, che si trova nel cuore del down town, non emerge l'idea che siamo davvero dall'altra parte del mondo. Si tratta di una città del tutto occidentale, non si direbbe che per arrivare fino a qui servano da casa nostra tutte quelle ore di volo... Perché servono circa 25 ore per venire in Nuova Zelanda. Appare un tempo infinito per le modalità attuali di spostamento, siamo abituati a fare week-end mordi e fuggi, partire il venerdi per rientrare la domenica, stare in ballo tutto un giorno intero per raggiungere il paese da visitare fa veramente impressione. Comunque appena arrivati ci siamo un po’ riposati in hotel e prima di cena abbiamo fatto un giretto a piedi, giusto per assaporare l’atmosfera. qualche scorcio di Auckland Il giorno dopo invece la giornata l’abbiamo passata in città. Prima ci siamo concessi una visita alla Baia di Muriwai poco

Alla scoperta della Nuova Zelanda

 Direttamente dall’areoporto di Milano Malpensa, la sera del 16 ottobre 2017 Eccoci pronti. Un altro viaggio ci aspetta. Stavolta si va esattamente dall’altra parte del mondo, in Nuova Zelanda. Lontano molto lontano, impiegheremo un giorno intero per arrivare, facendo questo percorso: Milano Dubai Auckland. Che storia, domani notte arriveremo proprio in quelle due isolette laggiù in fondo, a fianco dell’Australia... Visiteremo prima l’isola del nord e a seguire il sud, state connessi! 
il mio blog di viaggi: ottobre 2017 Nuova Zelanda arriviamo! il #gruppoGianca va agli antipodi http://stefionsantiago.blogspot.it/search/label/nzd ottobre 2016 un nuovo viaggio in cina nella regione del Gansù, con il #gruppoGianca http://stefionsantiago.blogspot.it/search/label/cina    agosto 2015 il mio cammino verso Santiago di Compostela http://stefionsantiago.blogspot.it/search/label/santiago