Meditation session
Dopo essere atterrate all’aeroporto di Leh la guida locale Tenzin ci accoglie con la sciarpa bianca buddhista in segno di accoglienza e benvenuto.
Centro di meditazione Mahabodhi Society
Siamo a 3.500 metri sul livello del mare. Il volo che ci ha portato qui diretto da Delhi sorvola la catena himalayana, perciò si ha una veduta pazzesca:
Da ora in poi inizia la fase dell’acclimatamento. L’altitudine porta effetti sul corpo non governabili, l’aria è rarefatta perciò il respiro diventa più affannoso. Inoltre può venire mal di testa e un senso di maggiore stanchezza generale.
Le soluzioni senza ricorrere a medicinali sono quelle di mangiare poco e bere molta acqua ma a piccoli sorsi e ovviamente riposare.
Le soluzioni senza ricorrere a medicinali sono quelle di mangiare poco e bere molta acqua ma a piccoli sorsi e ovviamente riposare.
Per affrontare l’acclimatamento passiamo i prossimi tre giorni nel centro di meditazione legato alla Mahabodhi Society, proprio a pochi km da Leh.
Si tratta di un luogo speciale ce ne rendiamo conto molto presto.
Fondato nel 1987 da Bhikkhu Senghasena monaco buddista di Bangalore, rappresenta una piccola oasi di verde, pace e tranquillità circondata dalle montagne dell’Himalaya.
Il paesaggio e’ stupendo.
Inoltre durante il ns soggiorno abbiamo modo di conoscere le attività promosse da questo centro a favore della popolazione locale.
Asili scuole materne accolgono i piccoli abitanti ladakhi che hanno modo di crescere ed essere educati secondo i più moderni metodi di insegnamento e in base ai principi del buddismo.
Esiste anche una struttura che accoglie gli anziani rimasti soli che trascorrono gli ultimi anni di vita in serenità e con la giusta assistenza.
Tutto questo è sostenuto dalla fondazione ‘Save The Himalayan’ che si occupa della raccolta dei fondi necessari per il funzionamento di tutte le attività.
Le giornate si svolgono in tranquillità secondo i ritmi scanditi dal centro, una mattina ci troviamo con gli altri ospiti per una meditazione alle 5,30 della mattina invocando la pace del mondo.
Uno dei principi più esportabili del buddismo resta per me quello che si riferisce al cambiamento, per cambiare il sistema e le cose che non ci vanno bene l’unica via è iniziare da noi stessi.
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